Tour: le gioie e i dolori del pavé
Il vero protagonista di oggi è stato il pavé. Nella gioia o nel dolore, il caratteristico terreno delle Classiche del Nord ha portato scompiglio in gruppo. Il tutto coronato dall’entusiasmo di Thor Hushovd che alza le braccia al cielo alle porte della mitica Foresta di Arenberg.
Il più soddisfatto in questa giornata particolare è proprio “Swarzy”. Dalla Cervelo Test Team le sue dichiarazioni subito dopo aver conquistato il successo. “E’ molto importante per me avere conquistato la vittoria sul pavé – afferma il corridore norvegese –. Voglio fare i complimenti alla mia squadra, sono stati perfetti. Erano molto motivati e mi hanno dato una mano incredibile per stare in una buona posizione. Volevo stare in testa al gruppo per evitare problemi, ce l’ho fatta e ho vinto. Sono veramente orgoglioso di questa vittoria. E’ stato bello vincere con la maglia di campione nazionale e sono anche felice di aver conquistato la maglia verde.
Tutt’altro umore in casa Team Saxo Bank che ha visto l’ennesima caduta di Frank Schleck costretto al ritiro a causa di una brutta caduta nel tratto più atteso di pavé. Il campione nazionale lussemburghese è stato trasportato in ospedale dove gli sono state diagnosticate tre fratture alla clavicola sinistra che necessiteranno un intervento chirurgico.
Non è andata meglio alle squadre italiane. In casa Lampre – Farnese Vini il corridore che ha riportato maggiori danni è il giovane Adriano Malori che ha battuto violentemente il ginocchio destro riportando un brutto ematoma.
Per la Liquigas – Doimo nessun incidente particolare ma il leader della squadra Ivan Basso ha vissuto una tappa difficile. Nel comunicato ufficiale del Team, la maglia rosa 2010 commenta la frazione appena conclusa. “E’ stata una giornata estremamente impegnativa come d’altra parte ci aspettavamo. Non la posso giudicare positiva ma neanche troppo negativa: in carriera ho passato momenti peggiori, come ad esempio nell’ultimo Giro d’Italia. Sorrido per essere uscito indenne fisicamente, un po’ meno per i ritardi. Purtroppo ciò che non doveva accadere, ovvero rimanere bloccato a causa di una caduta, è successo pochi metri davanti a me. Frank Schleck è rovinato al suolo, io ho messo piede a terra e da lì ho dovuto iniziare una corsa in rimonta per recuperare il tempo perduto. A questo si è aggiunta la foratura di due compagni, Quinziato prima e Oss poi, che mi ha tolto due validi supporti nei tratti più difficili. Sapevo delle difficoltà che avremmo incontrato per poter rimanere nelle posizioni di testa. Avevamo bisogno di un pizzico di fortuna: prendo atto di questo risultato e guardo avanti. Tra qualche giorno, sulle Alpi, troverò terreni più adatti alle mie caratteristiche. Sono molto fiducioso di poter recuperare un po’ del terreno perduto oggi”.