Il Tour raccontato da… Daniel Oss

di , 10 agosto 2010 18:53

Debutto al Tour 2010 anche per Daniel Oss, trentino classe 1987. La partecipazione del giovane passista della Liquigas – Doimo non è certo passata inosservata perché già nelle prima frazione sul traguardo di Bruxelles non ha avuto timori e si è gettato nella mischia ottenendo un buon sesto posto in volata, ripetendosi poi con ottavo posto nella quarta tappa. Ma è soprattutto nella terzultima frazione che è salito agli onori della cronaca prima come promotore di una lunga fuga a quattro e successivamente con il tentativo solitario che si è concluso a cinque chilometri dal traguardo di Bordeaux, quando i treni delle squadre dei velocisti hanno colmato il divario. Un’azione spettacolare e coraggiosa che gli ha permesso comunque di salire sul podio per riceve il meritato premio Brandt del più combattivo di giornata, dopo aver assaporato il sogno di una prestigiosa vittoria.

Vediamo cosa ci racconta di questa sua prima esperienza sulle strade francesi.

Soddisfatto della tua prestazione al Tour? Come giudichi invece quella della tua squadra?

Il mio Tour è stato positivo. Sono partito con dubbi e paure e sono tornato felice e sereno di aver concluso una gara bellissima. La squadra forse voleva fare un migliore piazzamento in classifica generale, ma dopotutto un uomo nei primi dieci c’è e non è proprio così poco. [n.d.r. Roman Kreuzinger]

Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare? E quello più esaltante?

Le montagne pirenaiche più difficili come quelle della 16ª e 17ª tappa sono state dure e toste da affrontare. Ci sono stati però anche vari momenti esaltanti: la prima tappa da Rotterdam a Bruxelles, l’ultima sui Campi Elisi e naturalmente gli ultimi 15 Km della tappa di Bordeaux!!!

C’è un corridore che più ti ha sorpreso positivamente o negativamente, non solo per le sue prestazioni sportive?

Mi ha sbalordito la popolarità di Lance Armstrong, grande davvero. Per forza e modo di correre mi hanno stupito di più Sylvain Chavanel e Thor Hushovd, veramente forti, e naturalmente anche i primi dieci della classifica generale che considero
fortissimi.

Ritieni giusto il podio finale?

Un gran podio, nulla da dire

Cosa si diceva in gruppo a proposito del mancato fair play fra Contador e Schleck dopo l’ormai famoso salto di catena?

In gruppo non si diceva granché la corsa è corsa e anche queste cose ne fanno parte.

Ti è capitata qualche situazione particolare o curiosa in queste tre settimane che ci vuoi raccontare?

Ogni giorno per me è stato particolare e curioso, ho vissuto assaporando ogni momento. 

Che voto daresti agli organizzatori del Tour che devono coordinare una macchina di così grandi proporzioni?

30 e lode!

 

 

02 Daniel Oss

 

Daniel Oss
Nato a Trento il 13 gennaio 1987
Professionista dal 2009
Squadra:
Liquigas – Doimo


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