Le pagelle del Tour: i promossi a pieni voti

di , 28 luglio 2011 18:38

Finito il Tour diamo i nostri voti ai ventidue team che vi hanno preso parte. Iniziamo con le squadre che hanno ottenuto una valutazione più che positiva.

  • BMC Racing Team – Voto 10

SONY DSC “Tutti per uno uno per tutti“ , il motto dei tre moschettieri rispecchia lo spirito di squadra della BMC Racing Team guidata in ammiraglia da Fabio Baldato. L’obiettivo dichiarato alla vigilia era Cadel Evans in giallo a Parigi e il campione iridato di Mendrisio 2009 non ha fallito l’impresa. Dopo la vittoria sul Mur de Bretagne, l’esperto corridore australiano controlla gli avversari sulle montagne alpine e pirenaiche e infligge la stoccata vincente nella prova contro il tempo di Grenoble con una prestazione impeccabile che gli permettere di indossare il simbolo del primato proprio alla vigilia della passerella finale di Parigi. Un successo meritato per Cadel Evans, spesso sfortunato nei Grandi Giri, che regala all’Australia il primo successo alla Grande Boucle. Il comune obiettivo della maglia gialla non lascia molto spazio ai due italiani del team Ivan Santaromita e Manuel Quinziato (per lui solo una fuga), che meritano comunque un applauso per il gran lavoro svolto.

  • Team Europcar – Voto 9.5

SONY DSC E’ la squadra rivelazione di questo Tour. Il Team Professional di Jean René Bernaudeau conquista a sorpresa la maglia gialla nella nona tappa sull’arrivo di Saint Flour con il suo uomo più rappresentativo, il francese Thomas Voeckler che la conserverà con una tenace difesa per dieci giorni. Il positivo bilancio del team completamente transalpino è completato dalla bella vittoria di Pierre Rolland sul prestigioso arrivo alpino dell’Alpe d’Huez. Il ventiquattrenne di Gien, grazie a questo successo, conquista anche la maglia bianca di miglior giovane.

 

 

 

  • HTC – Highroad – Voto 9.5

SONY DSC E’ la squadra più vittoriosa di questa edizione, ma questo buon risultato non è certo una sorpresa quando in squadra hai il miglior velocista del momento, Mark Cavendish. Il britannico stecca la prima ma non si lascia sfuggire le successive occasioni centrando ben cinque successi, compreso quello sugli Champs Elises. Cannonball si butta anche su ogni sprint intermedio, che da quest’anno regala punti preziosi, e così anche la maglia verde è sua.
A completare il bottino del team il successo di Tony Martin nella cronometro di Grenoble, nella penultima tappa.

 

  

  • Garmin – Cervelo Voto 8.5

Squadra compatta, che ha nel campione iridato in carica Thor Hushovd l’uomo più carismatico. La cronosquadre di Les Essarts esalta le doti degli atleti del team americano che nelle sue file annovera fra i miglior esponenti della specialità e grazie a questa prestazione è proprio il norvegese Hushovd a tingersi di giallo, maglia gialla che conserverà per ben sette giorni, difendendola con le unghie anche sul traguardo di Super Besse. Il campione scandinavo, però, non è appagato e dopo aver indossato il simbolo del primato va a caccia di vittorie di tappa con sorprendenti fughe da lontano. Attacchi che lo premiano a Lourdes e a Gap. Per la Garmin – Cervelo anche il successo di Tyler Farrar nella terza tappa e il nono posto in classifica generale per Thomas Danielson. Mentre una rovinosa caduta nella disastrosa nona tappa ha costretto al ritiro David Zabriskie. 

 

  •   Omega Pharma – Lotto – Voto 8

Nella prima settimana sale alla ribalta della cronaca per i continui attacchi di Philippe Gilbert. Il dominatore delle classiche sognava di indossare la maglia gialla e ci riesce già nella prima frazione dopo l’arrivo vittorioso sullo strappo di Mont des Alouettes, perfetto per le sue caratteristiche. Nonostante la perda il giorno successivo nella cronosquadre, il vallone lotta con il coltello fra i denti su ogni arrivo e su ogni traguardo volante. A volte sembra anche esagerare, ma con la sua condotta di gara spesso scompagina i piani delle squadre dei velocisti. Persi ben tre uomini all’inizio del Tour e fra questi anche l’atleta per la classifica, Jurgen Van den Broeck, alla nona frazione, il team belga è costretto a cambiare in corsa i proprio obiettivi, puntando sulle vittorie di tappa. E così, dopo il successo con Gilbert nella frazione inaugurale, il secondo trionfo arriva con il velocista tedesco André Greipel nella 10ª tappa ed il terzo con Jelle Vanendent a Plateau de Beille, per cinque giorni anche in maglia a pois.

  •   Team Sky – Voto 8

Arrivati in Francia con ambizioni di classifica con Bradley Wiggins, i britannici sono costretti a rivedere i piani già alla settima tappa quando una rovinosa caduta costringe al ritiro il loro capitano. Gli uomini del team inglese però esaltano il pubblico grazie alle imprese del giovane norvegese Edvald Boasson Hagen che colleziona ben due vittorie a Lisieux e a Pinerolo conquistate con fughe da lontano oltre ai tanti altri buoni piazzamenti spesso in un testa a testa con il connazionale Hushovd. Una menzione particolare per il colombiano Rigoberto Uran che solo nelle ultime tappe si è visto sfuggire la maglia bianca di miglior giovane.
Un applauso particolare per lo spagnolo Juan Antonio Flecha, protagonista sfortunato con Johnny Hoogerland del famoso incidente con una macchina della televisione francese che lo ha fatto volare a terra mentre era in fuga.

 

  •  Leopard – Trek – Voto 8

SONY DSC L’obiettivo del team era la maglia gialla con Andy Schleck, reduce dal secondo posto ottenuto nella scorsa edizione. L’arrivo all’Alpe d’Huez aveva finalmente premiato il giovane lussemburghese con il simbolo del primato, un bel riconoscimento per chi è sempre all’attacco nelle tappe alpine per guadagnare minuti preziosi sugli avversari più forti di lui a cronometro. Un Tour studiato fin nei minimi particolari dalla squadra diretta da Luca Guercilena, che può contare anche sul grande apporto di Frank, il maggiore dei fratelli Schleck, che ha dimostrato una buona condizione per tutte e tre le settimane. Fatale però per la vittoria finale è stata la cronometro di Grenoble. La disastrosa prova contro il tempo relega per il secondo anno consecutivo Andy ai piedi del gradino più alto del podio, quando ormai assaporava la vittoria.
Nonostante le frasi di circostanza c’è sicuramente delusione in casa Leopard – Trek, che colleziona comunque un prestigioso secondo e terzo posto nella generale e la doppietta nella frazione del Galibier.

  • Euskaltel – Euskadi  – Voto 7

SONY DSC La squadra basca ruota tutta intorno al campione olimpico Samuel Sanchez. Dopo un inizio disastroso per le cadute e una fallimentare cronometro a squadre chiusa all’ultimo posto, il capitano si riscatta sia con la vittoria solitaria sul traguardo pirenaico di Luz Ardiden nel giorno della festa nazionale francese sia con la maglia a pois di miglior scalatore.
Spesso all’attacco in discesa con l’amico – avversario Alberto Contador, non va oltre un sesto posto in classifica generale.

 

 

 

 

  • Vacansoleil – DMC – Voto 7

Squadra garibaldina con il principale obiettivo di movimentare la Grande Boucle con i suoi attaccanti. Impresa che riesce in pieno alla piccola squadra olandese che ha fra i più attivi anche un italiano Marco Marcato, protagonista nella prima settimana di un paio di lunghe fughe. Ma il Tour ha portato alla ribalta delle cronache un atleta che in varie occasioni era stato criticato per la sua tattica un po’ scriteriata. Stiamo parlando di Johnny Hoogerland, il vincitore morale della Grande Boucle, che in questa occasione si è fatto apprezzare per la caparbietà e il coraggio che ha dimostrato portando a termine la corsa, dopo essere finito sul filo spinato a bordo strada a causa dello speronamento dell’auto della Tv Francese. I dolori per le ferite agli arti inferiori e i trentatre punti di sutura non hanno fermato il tenace atleta olandese che bendato come una mummia non ha esitato alla prima occasione a gettarsi di nuovo nella mischia con le sue tipiche azioni da lontano.
Da segnalare anche il buon secondo posto di Roman Feillu dietro a Tyler Farrar nella terza tappa prima di dover abbandonare a causa di una tendinite prima delle salite pirenaiche.

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