A Taborre il GP Città di Camaiore
L’abruzzese Fabio Taborre (Acqua & Sapone) rompe il ghiaccio fra i professionisti e vince il 62° GP Città di Camaiore precedendo in uno sprint a tre il marchigiano Simone Stortoni (Colnago – CSF Inox) e il veneto Davide Rebellin (Miche), confermando le buone prestazioni ottenute al Brixia Tour e al Trofeo Matteotti.
La prima parte di corsa è stata caratterizzata dalla fuga di dieci corridori. Dopo 20 Km sono andati all’attacco Cameron Wurf (Liquigas-Cannondale), Pier Paolo De Negri (Farnese Vini -Neri Sottoli), Marco Frapporti (Colnago – CSF Inox), Stefano Borchi (De Rosa -Ceramica Flaminia), Leonardo Pinizzotto (Miche – Guerciotti), Junya Sano (D’Angelo & Antenucci) , Sebastian Tamayo Martinez (Team Wit), gli stagisti Nicolas Francesconi (Amore & Vita), Filippo Fortin (Androni Giocattoli) e Mirko Tedeschi (Farnese Vini – Neri Sottoli). Per i battistrada un vantaggio massimo di 7’50” al Km 42.
All’inizio dell’ultimo giro, c’è spazio per l’azione solitaria di Pinizzotto che è stato l’ultimo ad arrendersi con oltre 160 chilometri di fuga nelle gambe nonché vincitore della classifica finale dei gran premi della montagna del Monte Pitoro (primo in vetta 4 volte su 7 passaggi).
Proprio l’ascesa finale sul Monte Pitoro sarà decisiva grazie all’azione promossa da Fabio Taborre seguito da Davide Rebellin e Simone Stortoni, che guadagnano qualche secondo di vantaggio su i sei più immediati inseguitori.
Nonostante i continui attacchi e contrattacchi il terzetto si presenta così compatto sul traguardo finale, con Taborre che centra la sua prima vittoria da professionista.
“Una vittoria che dedico a mia sorella”
“Il primo pensiero è per mia sorella Chiara” – ha dichiarato Taborre – “scomparsa due anni fa a soli 18 anni a seguito di un incidente stradale. Oggi è stata una gara tirata sin dall’inizio. Si è deciso tutto sull’ultima salita dove ho avuto le gambe per scattare e portare via un gruppetto. Abbiamo scollinato in cima io e Rebellin e poi ci ha raggiunto Stortoni. Ho anche tentato in discesa perché da dietro stavano rientrando. Ci è voluto il coraggio perché a volte non solo servono le gambe ma anche molta fortuna. Sono uscito bene dal Brixia Tour e dal quarto posto al Trofeo Matteotti: oggi ci credevo veramente alla vittoria. I complimenti del ct Bettini? Fanno onore, non dimentichiamoci che il mondiale è una corsa impegnativa, sia in pianura, sia in salita. Da parte mia cercherò di confermare il buon momento”.
Alle parole di Taborre si sono aggiunte quelle del direttore sportivo Franco Gini che elogia il proprio atleta: “A lui dico sempre che bisogna osare. Oggi ha corso alla perfezione perchè è un ragazzo che si difende bene su tutti i terreni: in salita, è veloce ed è un grande attaccante”.
Ordine di Arrivo
1. Fabio Taborre (Acqua & Sapone)
2. Simone Stortoni (Colnago - CSF Inox)
3. Davide Rebellin (Miche)
4. Nikita Novikov (Itera Katusha) a 8″
5. Jose Serpa (Androni Giocattoli)
6. Damiano Caruso (Liquigas)
7. Edoardo Girardi (De Rosa – Ceramica Flaminia)
8. Federico Canuti (Colnago – CSF Inox)
9. Miguel Angel Rubiano Chavez (D’Angelo & Antenucci)
10. Francesco Ginanni (Androni Giocattoli)
11. Fortunato Baliani (D’Angelo & Antenucci)
12. Gianluca Brambilla (Colnago – CSF Inox)
13. Luca Mazzanti (Farnese Vini – Neri Sottoli)
14. Giuseppe De Maria (De Rosa – Ceramica Flaminia)
15. Stefan Schumacher (Miche – Guerciotti)
16. Giuseppe Muraglia (D’Angelo & Antenucci)
17. Aristide Ratti (Team WIT)
18. Danilo Andrenacci (D’Angelo & Antenucci)
19. Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox)
20. Dmitry Ignatyev (Itera – Katusha)
21. Carlos Alberto Betancur Gomez (Acqua & Sapone) a 34”
22 Sylvester Szmyd (Liquigas – Cannondale)
23. Leonardo Giordani (Farnese Vini – Neri Sottoli)
24. Ivan Basso (Liquigas – Cannondale)
25. Riccardo Chiarini (Androni Giocattoli)