Resta apertissimo a qualsiasi risultato il Giro 100 alla vigilia dei 30 Km contro il tempo da Monza a Milano. L’ascesa del Monte Grappa e soprattutto quella finale di Foza non riescono a fare una differenza sostanziale fra gli uomini di classifica lasciando chance di vittoria per i primi cinque uomini della classifica generale. Tanti gli attacchi negli ultimi 20 Km con Domenico Pozzovivo e Ilnur Zakarin che cercano di avvantaggiarsi, ma anche Nairo Quintana, Vincenzo Nibali e Thibaut Pinot cercano di guadagnare secondi preziosi su Tom Dumoulin, il più acccreditato per la crono finale, che nonostante le difficoltà degli ultimi giorni cerca di resistere tenacemente per contenere lo svantaggio. Tutto si decide così con uno sprint a cinque che vede prevalere un brillante Pinot su Zakarin e Nibali. Quarto posto per Pozzovivo, quinto Quintana che conserva la maglia gialla per soli 39” sullo Squalo dello Stretto. Il francese della FDJ grazie anche all’abbuono sale sul terzo gradino del podio con soli 43” di ritardo dalla vetta. Scende invece dalla top 3 l’olandese Dumoulin che ora ha un ritardo di 53”. A differenza degli ultimi anni la tradizionale passerella finale, sarà sostituita da un incertissimo e combattutissimo duello finale sul filo dei secondi.
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Al terzo tentativo Mikel Landa mette finalmente il suo sigillo sul Giro 100. Era fra i protagonisti più attesi della vigilia, ma dopo la sfortunata caduta nella nona tappa il basco del team Sky ha dovuto rivedere i suoi piani. Indossare la maglia azzurra di miglior scalatore non sembrava averlo soddisfatto e negli ultimi giorni aveva cercato in ogni modo di centrare una vittoria che poteva ripagarlo dei tanti sforzi fatti, ma sulla sua strada aveva trovato prima Vincenzo Nibali e poi Pierre Rolland che lo avevano beffato allo sprint. Così oggi nella diciannovesima tappa, per evitare strane sorprese, ha deciso che solo con un’impresa solitaria poteva centrare quel successo tenacemente cercato. A 5 Km dall’arrivo di Piancavallo ha allungato sui compagni di fuga Rui Alberto Faria da Costa e Pierre Rolland giungendo al traguardo con oltre un minuto di vantaggio. Ritardi più pesanti per gli altri reduci della fuga a diciotto che ha animato le fasi finali della gara.
Resta parzialmente deluso chi si attendeva un finale scoppiettante fra gli uomini di classifica. Il controllo serrato fra i big non porta a grandi sconvolgimenti della classifica anche se Nairo Quintana sfrutta la crisi di Tom Dumoulin ed indossa la maglia rosa di leader con 38” proprio sull’olandese del Team Sunweb, che ora è incalzato alle sue spalle anche da Vincenzo Nibali e Tibaut Pinot. Proprio il francese della Fdj è stato l’unico in grado di recuperare qualche secondo sui rivali con uno scatto nelle fasi finali ed ora solo 10” lo separano dal terzo gradino del podio occupato dallo Squalo dello Stretto.
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La seconda settimana del Giro si chiude con la spettacolare vittoria del lussemburghese Bob Jungels (Quick – Step Floors), la prima in un Grande Giro. Il titolare della maglia bianca prima si produce in un allungo sulle ripide rampe che portano a Bergamo Alta, poi risponde al contrattacco di uno scatenato Vincenzo Nibali e conclude la sua giornata con uno sprint vincente su un gruppetto di una decina di corridori. Secondo posto per Nairo Quintana (Movistar) che guadagna anche l’abbuono di 6” dopo una scivolata in discesa a 36 Km dal traguardo fortunatamente senza conseguenze. Terzo posto per il francese Thibaut Pinot (FdJ). Nonostante i secondi di abbuono conquistati dai rivali Tom Dumoulin (Team Sunweb) conserva la leadership della Corsa Rosa in attesa delle impegnative tappe di montagna.
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Sulle ripide rampe del Blockhaus è Nairo Quintana a dare spettacolo. Il capitano della Movistar sfida Vincenzo Nibali con una entusiasmante serie di scatti , ai quali il siciliano della Barhain Merida cerca di rispondere colpo su colpo. Il quarto tentativo a 4 Km dalla conclusione è però decisivo, il colombiano allunga in maniera decisiva e si invola solitario verso il traguardo conquistando anche la maglia rosa di leader Alle sue spalle il Giro esplode con tutti i protagonisti più attesi che giungono con distacchi più o meno rilevanti. Per il secondo posto se la giocano allo sprint Thibaut Pinot e Tom Dumoulin che riescono a contenere in 24” il loro ritardo. Quarto posto a 41” per un tenace Bauke Mollema. Per Vincenzo Nibali, quinta piazza a 59”, seguito da Domenico Pozzovivo a 1’16”. Decima posizione per Davide Formolo che strappa la maglia bianca di miglior giovane a Bob Jungels oggi giunto a 3’30”.
Una moto della polizia stradale spenge invece ai meno 15 Km i sogni di gloria di Mikel Landa e Gerain Thomas i due uomini più attesi per la classifica del Team Sky ed anche di Adam Yates (Orica – Scott) che finiscono rovinosamente a terra a causa dell’effetto domino innescato dall’urto di Wilko Kelderman con il mezzo fermo a bordo strada.
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Tutto faceva pensare che oggi, sull’arrivo di Peschici, sarebbe stata l’occasione giusta per vedere il primo successo di un corridore italiano nel Giro n. 100. In una tappa, molto combattuta fin dalle fasi iniziali, sono infatti rimasti in quattro a contendersi la vittoria equamente distribuiti fra spagnoli e italiani. Sfortunatamente però, proprio la scivolata di Valerio Conti nell’affrontare un tornante posto a meno di un chilometro dal traguardo, ha finito per favorire un sorprendente Gorka Izaguirre (Movistar), che preso un leggero margine di vantaggio sui compagni di avventura ha saputo conservarlo fino alla linea finale. Inutile la rimonta di Giovanni Visconti (Bahrain – Merida), che deve accontentarsi di un secondo posto che lascia l’amaro in bocca all’atleta palermitano. Terza piazza per Luis Leon Sanchez (Astana). Il gruppo dei migliori giunto a 12” è regolato da Enrico Battaglin. Bob Jungels, oggi caduto nella discesa di Vieste, conserva la maglia rosa di leader alla vigilia della prima vera tappa di montagna, il Blockhaus.
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Bella impresa dello svizzero Silvan Dillier, che dopo oltre 210 Km all’attacco con altri quattro compagni di avventura, riesce a sorprendere sul traguardo di Terme Luigiane il più quotato belga Jesper Stuyven (Trek-Segafredo) nel tirato testa a testa finale. Terzo posto per Lukas Postlberger (Bora – Hansgrohe), che dopo la maglia rosa inaugurale continua a collezionare ottimi piazzamenti. Quarto posto, staccato di pochi secondi, per Simone Andreetta (Bardiani – CSF), che ha dovuto alzare bandiera bianca sullo strappo finale posto a circa 5 Km dalla conclusione. Il gruppo dei migliori, regolato da Michael Woods (Cannondale), è giunto a 39”.
Nessun problema per Bob Jungels, oggi ottavo, che conserva agevolmente la maglia rosa.
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La terza tappa della Corsa dei Due Mari doveva essere un’occasione per le ruote veloci del gruppo, ma sul traguardo di Montalto di Castro splende l’iride di Peter Sagan che sa esaltarsi su qualsiasi terreno. Niente da fare per Elia Viviani che costretto ad anticipare lo sprint, viene superato con facilità dal campione slovacco della Bora. Terza posizione per Jurgen Roelandts (Lotto – Soudal). Una caduta a poco più di un chilometro dalla conclusione spezza il gruppo e mette fuori dai giochi uno dei protagonisti più attesi il colombiano Fernando Gaviria della Quick Step. Cambia ancora il titolare della maglia azzurra che resta comunque in casa BMC con Rohan Dennis.
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La prima tappa in linea della 52ª Tirreno – Adriatico esalta il gallese Geraint Thomas che con un allungo perentorio a 3 Km dal traguardo di Pomarance si libera di tutti i diretti rivali riscattando la sfortuna prova della sua squadra, il team Sky, nella crono inaugurale. Secondo posto con 9” di distacco per l’olandese Tom Dumoulin che tenta in ritardo di chiudere sul battistrada, mentre Peter Sagan regola in gruppo precedendo Greg Van Avermaet, che indossa la maglia azzurra di leader. Quinto posto per Francesco Gavazzi, il primo degli italiani.
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E’ italiana la prima maglia azzurra della Tirreno – Adriatico 2017, ad indossarla è il ragusano Damiano Caruso il primo corridore della BMC a tagliare il traguardo della cronosquadre. Il team di Greg Avermaet, il vincitore della scorsa edizione, domina i 22,7 Km della prova contro il tempo di Lido di Camaiore facendo fermare le lancette dopo 23’20”. Sfumano invece per 17” i sogni di vittoria della Quick – Step Floors, rimasta a lungo al comando, terzo posto per la Fdj di Thibou Pinot che chiude a 22” con lo stesso tempo di Nairo Quintana, il favorito della Corsa dei Due Mari. Distacchi sensibili per la Bahrain Merida di Vincenzo Nibali, ottva a 53” e dell’Astana di Fabio Aru decima a 55”. Sfortunata la prova del Team Sky, una rovinosa caduta di Gianni Moscon e varie forature costringono Geraint Thomas e Mikel Landa a recuperare uno svantaggio di 1’41”
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Dopo aver incontrato i campioni del ciclismo su strada, diamo spazio in questa occasione a chi ha fatto una scelta diversa. Stiamo parlando di Dario Acquaroli, bergamasco classe 1975, campione del mondo U23 di mountain bike nel 1996 davanti all’australiano Cadel Evans, che a differenza di altri suoi colleghi ha rinunciato all’occasione di passare alla strada per ritagliarsi un ruolo da protagonista sugli sterrati.
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