Sedici anni dopo il successo di Marco Pantani, Vincenzo Nibali torna a far sventolare il tricolore sui Campi Elisi e non lo fa da semplice vincitore, ma da vero e proprio dominatore. Nel 1998 aveva solo 13 anni quando il “Pirata”, quell’idolo che imitava indossando la bandana, saliva sul gradino più alto del podio. Quel sogno che ha accarezzato fin da bambino adesso è realtà.
Da oggi il siciliano mette il proprio nome accanto a coloro che hanno fatto la storia del ciclismo, siglando una fantastica tripletta Giro – Tour – Vuelta accanto a quelli di veri e propri miti come Eddy Merckx, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Felice Gimondi e Alberto Contador, l’ultimo ad aver raggiunto questo traguardo. E ora, accanto a quei nomi che da piccolo vedeva solo sui giornali, alla televisione o sulle famose palline usate per giocare in spiaggia, c’è anche il suo!
Prosegui la lettura 'Vincenzo, benvenuto nella storia!'»
Ebbene sì, quello che si è appena concluso è stato senza dubbio il Giro d’Italia dei colombiani. A partire dalla maglia rosa Nairo Quintana, il primo corridore della sua nazione ad entrare nell’albo d’oro della corsa: partito come favorito, dopo qualche giorno di problemi respiratori, è diventato il padrone indiscusso nella terza settimana, quella decisiva. Per non parlare di Rigoberto Uran, leader delle tappe tra le due giornate di riposo e padrone del secondo gradino del podio finale. Per finire con Julian Arredondo, che con la sua maglia blu diventa il Re delle salite di questa edizione.
Prosegui la lettura 'Cosa resterà di questo Giro d’Italia'»
Massa e Cozzile (Pistoia) - Parte dal piccolo borgo medievale di Massa l’avventura fra i professionisti di Alexander Serebriakov. Il ventiquattrenne russo, dopo tre anni ricchi di soddisfazioni lascia l’A.C. Sammarinese - Gruppo Lupi firmando per la prossima stagione un contratto con la squadra americana Team Type 1. Sono stati così proprio gli amici che in questi anni lo hanno conosciuto ed apprezzato come atleta e come uomo ad organizzare una festa a sorpresa nel corso della quale è stato anche inaugurato il 1° fans club di Massa e Cozzile.
Prosegui la lettura 'Serebriakov festeggia a Massa il suo passaggio al Team Type1'»
Terminiamo con le squadre che per i più svariati motivi hanno fallito l’appuntamento con la Grande Boucle.
Bilancio fallimentare per il team kazako in terra francese. Una rovinosa caduta con conseguente frattura del femore nella famigerata nona tappa priva la squadra del suo uomo più rappresentativo, Alexandre Vinokourov, che nelle prime frazioni aveva dimostrato un’eccellente condizione fisica chiudendo con un terzo posto sul Mur de Bretagne. Stessa sorte qualche giorno prima per il ceco Roman Kreuziger che finisce a terra e per i postumi della caduta accumula un ritardo sensibile in classifica generale a causa della frattura della scafoide. A rilanciare le sorti della squadra chi hanno provato con fughe da lontano Andriy Grivko e Remy Di Gregorio, ma con scarsa fortuna. Prosegui la lettura 'Le pagelle del Tour: i bocciati'»
Le nostre pagelle continuano con le squadre che hanno raggiunto la sufficienza.
Tour irto di ostacoli per il team olandese che fin dall’inizio vede sfumare gli obiettivi di classifica di Robert Gesink. Una serie di cadute frenano il capitano olandese che dopo una sola settimana ha già un sensibile ritardo sugli avversari e le varie contusioni non agevolano certo il suo proseguo della corsa. L’unica vittoria arriva con lo spagnolo Luis Leon Sanchez nella tappa con arrivo a Saint Flour, mentre Bauke Mollema colleziona un secondo posto sull’arrivo di Pinerolo. Prosegui la lettura 'Le pagelle del Tour: i sufficienti'»
Finito il Tour diamo i nostri voti ai ventidue team che vi hanno preso parte. Iniziamo con le squadre che hanno ottenuto una valutazione più che positiva.
- BMC Racing Team – Voto 10
“Tutti per uno uno per tutti“ , il motto dei tre moschettieri rispecchia lo spirito di squadra della BMC Racing Team guidata in ammiraglia da Fabio Baldato. L’obiettivo dichiarato alla vigilia era Cadel Evans in giallo a Parigi e il campione iridato di Mendrisio 2009 non ha fallito l’impresa. Dopo la vittoria sul Mur de Bretagne, l’esperto corridore australiano controlla gli avversari sulle montagne alpine e pirenaiche e infligge la stoccata vincente nella prova contro il tempo di Grenoble con una prestazione impeccabile che gli permettere di indossare il simbolo del primato proprio alla vigilia della passerella finale di Parigi. Un successo meritato per Cadel Evans, spesso sfortunato nei Grandi Giri, che regala all’Australia il primo successo alla Grande Boucle. Il comune obiettivo della maglia gialla non lascia molto spazio ai due italiani del team Ivan Santaromita e Manuel Quinziato (per lui solo una fuga), che meritano comunque un applauso per il gran lavoro svolto.
Prosegui la lettura 'Le pagelle del Tour: i promossi a pieni voti'»
Il giorno dopo la tragica notizia che ha sconvolto il mondo del ciclismo, con la lucidità che pian piano inizia a riaffiorare, arriva il momento dei ricordi.
Sono tante le cose che rimarranno indelebili nella mente, su tutte il sorriso che da sempre caratterizza Franco, la disponibilità che aveva con tutti, dagli amici, ai conoscenti, agli addetti ai lavori fino ai semplici appassionati che ad ogni corsa cercavano una foto o una parola con lui. Prosegui la lettura 'Ci sentiamo tutti orfani…'»