Fra le squadre più combattive del 98° Giro d’Italia un posto di rilievo lo merita sicuramente l’Androni Giocattoli – Sidermec, che ha onorato nel miglior modo possibile la wild – card degli organizzatori. Ogni giorno, nelle fughe di giornata, era possibile vedere uno o più corridori del team diretto da Gianni Savio, ai quali è mancata solo un po’ di fortuna per centrare quella vittoria che avrebbero senza dubbio meritato. Fra i protagonisti anche Gianfranco Zilioli, il bergamasco classe 1990, al debutto nella Corsa Rosa, che ci racconta le sue emozioni nelle tre settimane di gara al fianco di grandi campioni.
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Due anni fa aveva deciso di smettere di correre e cominciare a lavorare, ma alla fine del 2013 si presenta una seconda possibilità di salire in bici che Alessandro Bisolti non si lascia sfuggire e torna in gruppo grazie alla Nippo – Vini Fantini. Quest’anno, a cinque anni di distanza dalla sua prima partecipazione, ha avuto anche l’opportunità di tornare al Giro d’Italia con il compito di aiutare nelle impegnative tappe di montagna il suo capitano Damiano Cunego. Il prematuro ritiro del veronese sconvolge i suoi piani, ma per il trentenne di Gavardo, ormai trentino di adozione, l’avventura alla Corsa Rosa è stata comunque ricca di emozioni.
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Quest’anno la Corsa Rosa arrivava proprio sulle strade di casa e così per Matteo Montaguti, portacolori del team francese dell’Ag2r La Mondiale, era l’occasione propizia per mettersi in mostra proprio davanti ai suoi tifosi e magari centrare quella vittoria al Giro, che ancora gli mancava. Nel ciclismo però non sempre l’impegno e la determinazione sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo sperato e quindi, dopo essere stato fra i dieci protagonisti della fuga di giornata dell’11ª tappa (Forlì – Imola), il trentunenne forlivese ha dovuto accontentarsi di un buon piazzamento e dell’abbraccio dei suoi sostenitori.
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Con Giuseppe Guerini, vogliamo inaugurare una nuova serie di interviste con le quali mettere a confronto i sogni e gli obiettivi che hanno spinto verso il ciclismo i campioni di un recente passato con quelli dei ciclisti ancora in attività o con i giovani emergenti.
Parlare con “Beppe Turbo”, questo il soprannome dello scalatore bergamasco che ha nel suo palmares due terzi posti al Giro d’Italia e due vittorie di tappa al Tour, ci ha anche permesso di scoprire come è cambiata la sua vita una volta sceso dalla bici, le difficoltà che ha incontrato e soprattutto analizzare come è’ cambiato questo sport negli ultimi anni.
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Per due anni ci aveva provato senza troppa fortuna, ma alla sua terza partecipazione al Giro d’Italia il velocista veronese del Team Sky, Elia Viviani è riuscito a rompere il ghiaccio ottenendo quel successo che ancora mancava nel suo palmares. La vittoria, obiettivo che si era prefissato alla partenza, viene centrato già nella seconda tappa, la prima in linea, quando sul traguardo di Genova, con un emozionante testa a testa finale, riesce a prevalere su Moreno Hofland. Per lui altri buoni piazzamenti negli arrivi di Castiglione della Pescaia e Jesolo e l’onore di indossare la maglia rossa di leader della classifica a punti per ben undici giorni.
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A pochi giorni dal termine del 98° Giro d’Italia, uno dei più selettivi degli ultimi anni, abbiamo raccolto il commento di uno dei partecipanti: Pierpaolo De Negri. Il ventinovenne ligure in forza alla Nippo – Vini Fantini, una delle squadre Professional che avevano ricevuto la wild card degli organizzatori, si è ritagliato un giornata da protagonista nella settima tappa (la più lunga della Corsa Rosa) con una fuga di oltre 220 Km che sfortunatamente, non ha avuto esito positivo. Ha chiuso a Milano con il 108esimo posto nella generale, ma ha avuto anche l’onore di salire sul podio, insieme a tutto il team per ritirare il premio Fair – Plair assegnato alla squadra che si è distinta per correttezza e spirito combattivo nel corso delle ventuno tappe. Prosegui la lettura 'Pierpaolo De Negri ci racconta il suo Giro!'»
Per Adriano Malori il 2012 non ha riservato grosse soddisfazioni, anche se la conquista della Maglia Rosa, dopo una lunga fuga, nella corsa più importante per qualsiasi ciclista italiano, non può che essere motivo di orgoglio ed un incentivo per migliorarsi nelle brevi corse a tappe, viste le sue ottime doti di cronoman. Buono anche il decimo posto ottenuto nella prova iridata a cronometro di Valkenburg, dove la sua gara viene però condizionata dalle pessime condizioni atmosferiche.
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Il 2012 rappresenta per Federico Canuti il debutto in una squadra Pro-Team dopo quattro anni di militanza alla corte di Bruno e Roberto Reverberi nella Colnago – CSF. Il ventisettenne marchigiano però riesce ad ambientarsi nel migliore dei modi, facendosi apprezzare subito per il buon lavoro svolto in appoggio ai compagni di squadra. Con la maglia verde – blu della Liquigas – Cannondale partecipa e conclude con un 114° posto il Tour de France, una delle corse più prestigiose per un corridore. Per la nuova stagione ormai alle porte non ha ambizioni particolari, ma cercherà di farsi trovare pronto in ogni occasione. Prosegui la lettura 'La stagione 2012 vista da … Federico Canuti'»
Dopo cinque anni con la maglia verde-blu della Liquigas, dove si è fatto notare per il gran lavoro in appoggio ai vari capitani, non solo nei Grandi Giri, Valerio Agnoli lascia la squadra del team manager Roberto Amadio per approdare insieme all’amico Nibali al team kazako dell’Astana. Il ventisettenne ciclista laziale spera però di potersi ritagliare nel 2013 anche un proprio spazio per esprimere al meglio le sue potenzialità e raggiungere quegli obiettivi personali che finora aveva dovuto accantonare per i giochi di squadra.
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Con il 2012 ormai in archivio e con molte squadre già alle prese con i preparativi per l’inizio della nuova annata ciclistica tracciamo un bilancio con alcuni dei protagonisti della stagione scorsa e scopriamo anche quali sono obiettivi e programmi per il 2013 ormai alle porte. Iniziamo con Mauro Santambrogio. Il giovane comasco nelle ultime tre stagioni in forza alla corazzata BMC, cerca nuovi stimoli ed anche maggiore spazio grazie al trasferimento in un Team Professional, che in questi anni ha saputo valorizzare tanti ragazzi, la Farnese Vini – Selle Italia del vulcanico Luca Scinto.
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