Martin, il jolly irlandese sulle strade di Varese
Varese – Erano tanti i nomi attesi nella 90ª edizione della Tre Valli Varesine: Basso, Cunego, Garzelli, Nibali, Visconti e Ginanni tanto per citarne qualcuno. Ad avere la meglio sui più titolati e famosi colleghi, però, è Daniel Martin. L’irlandese della Garmin – Transitions di Tyler Farrar alza le braccia al cielo sul traguardo di Via Trentini e va a mettere il proprio nome in un albo d’oro ricco di miti del ciclismo come Bartali, Coppi e Merckx. Lui che di famoso per adesso ha solo lo zio, un certo Stephen Roche che in bacheca può vantare Giro, Tour e Mondiale.Mentre tutti i grandi si guardano e si studiano nelle battute conclusive, Martin recita lo stesso copione che lo ha fatto trionfare in Polonia e piazza uno scatto bruciante che lascia tutti sui pedali. Il primo a farne le spese è Domenico Pozzovivo che fino in fondo ha sperato di portarsi a casa la classica varesina prima di arrendersi alla supremazia del vincitore. Sorprendente anche il terzo gradino del podio dove sale Jérome Baugnies, una giovane promessa belga che viene dalla regione dove il ciclismo è religione: le Fiandre.
- I primi attaccanti
Pasquale Muto, Peter Stetina e Cameron Wurf sono i primi attaccanti di giornata. Il terzetto prende il timone della corsa nel corso della prima ora.
- Il quintetto base
Sergio Laganà e Pieter Serry raggiungono i tre battistrada. Sono loro i cinque corridori a segnare la prima parte della classica lombarda.
- Incidente di percorso
Una caduta coinvolge diversi corridori tra cui Stefano Garzelli e Alessandro Vanotti. Per il capitano della Acqua & Sapone si parla di un taglio al sopracciglio e una sospetta frattura del polso, mentre il bergamasco della Liquigas – Doimo ha riportato la frattura della clavicola.
- Il circuito finale
Manuele Mori, Ivan Santaromita, Emanuele Sella e Gianluca Brambilla sono tra i più attivi tra i contrattaccanti ma nel corso del terzultimo giro il gruppo torna compatto.
- Ancora un tentativo
E’ la volta di Simone Stortoni, Cristiano Salerno, Volodymir Miholjevic e dell’instancabile Ivan Santaromita. I quattro battaglieri cercano in ogni modo di lasciare il segno ma anche il loro tentativo arriva al termine.
- La vera bagarre
Nell’ultimo concitato giro lungo le strade di Varese sono diversi i corridori che sperano di sferrare l’attacco vincente. L’unico che ci riesce è Daniel Martin che va a conquistare la sua prima vittoria italiana.
- “Per vincere un Mondiale bisogna avere una grande squadra”
Il giorno del Mondiale si avvicina a grandi passi. Vediamo cosa pensa il CT Paolo Bettini degli atleti italiani che sta seguendo. “Ho tenuto d’occhio sia quelli dai nomi importanti sia quelli meno conosciuti perché per vincere un Mondiale bisogna avere una grande squadra e io lo so bene per esperienza. Gli italiani sono andati abbastanza bene, però si controllano troppo e finiscono per lasciare andare via gli stranieri. Era già successo anche a Camaiore. Uno come Martin che con uno scatto ha vinto il Giro di Polonia non lo avrei fatto avvantaggiare.”
Uno dei corridori che segue particolarmente è Damiano Cunego. “Mi dispiace per lui perché lotta sempre ma gli manca lo smalto vero e proprio. Mi ha detto che si sente stanco però nel finale di stagione va sempre forte. Non nego che su un percorso come quello di Melbourne il vero Cunego mi può servire ma un mezzo Cunego no. Vedremo.”
Il CT prosegue parlando di uno che sulle strade di Varese ha toccato l’apice della sua carriera: Alessandro Ballan. “E’ stato molto sfortunato perché ha forato in un momento importante e poi in un momento di selezione è rimasto indietro. Non esprimo giudizi fino a quando non parlerò con lui.”
Quella varesina è una corsa molto importante per le valutazioni di Bettini. “La Tre Valli Varesine è sempre stata una gara esigente. Il percorso di oggi offriva poco recupero. La corsa è stata sempre tirata e chi è rimasto indietro ha sofferto. E’ venuta fuori una prova impegnativa. E’ stato un bell’allenamento in vista del Mondiale perché a Melbourne ci saranno due salite, una da 1.100 metri e una da 800 metri prima della salita finale di quasi 1 Km. Con queste gare di agosto ho modo di valutare bene chi può arrivare al 3 ottobre motivato e in condizione. Ho apprezzato molto il gesto di Ivan Basso che si è autoescluso dalle convocazioni perché sa già che non potrà arrivare a quel giorno al top. Anche l’ammettere che non si è in forma è una parte importante del lavoro di squadra.”
Infine non può non ricordare di una gara importante per l’avvicinamento a Melbourne come il Giro del Veneto, dove il neo CT potrà schierare la sua prima nazionale. “Avrò dieci corridori tra vecchi e giovani. Questo perché bisogna dare riconoscimento anche a chi lavora tanto ma non viene mai nominato da nessuno. Finito il Veneto se qualcuno di questi andrà forte non è detto che non verrà preso in considerazione per il Mondiale.”
- “Non mi hanno marcato e io ne ho approfittato”
Felice per il successo appena raggiunto, Daniel Martin parla della sua corsa. “Sono arrivato alla gara senza nessuna pretesa perché venivo dalla vittoria del Giro di Polonia. Non ho iniziato molto bene ma negli ultimi 40 Km sono migliorato molto.”
Un successo raggiunto grazie ad un perfetto scatto finale. “Non essendo molto conosciuto gli altri non mi hanno marcato e io ne ho approfittato.”
Un’affermazione nata sulle strade che Martin conosce bene. Suo cugino Nicolas Roche, infatti, abita proprio in questa zona e lui spessa viene in Italia ad allenarsi con lui. “Adoro correre in Italia per il rispetto verso i corridori e i bei percorsi. Mio cugino abita qua in centro e mi piace allenarmi con lui anche perché posso approfittare per fare il percorso del Giro di Lombardia, una delle mie corse preferite.”
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